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Manciano (GR) è un comune con poco più di settemila abitanti, dista dal capoluogo circa 60 km, a 18 km a sud-ovest di Pitigliano e a 40 km a nord-est di Orbetello. Il centro sorge su una collina che domina da un lato la piana e la valle dell'Albegna e dall'altro lato l'Area del Tufo.
Il territorio comunale di Manciano si estende nell'entroterra della Toscana meridionale, nel territorio delle colline dell'Albegna e del Fiora. L'estremità occidentale digrada nella pianura maremmana, lungo il corso del fiume Albegna, a valle della località di Marsiliana, mentre l'estremità nord-orientale penetra nell'Area del Tufo lungo il corso del fiume Fiora che, da nord a sud, attraversa la parte orientale del territorio comunale.
Il comune di Manciano confina a nord con i comuni di Roccalbegna e Semproniano, a nord-est con il comune di Sorano, a est con il comune di Pitigliano, a sud-est con i comuni laziali di Ischia di Castro e Canino, a sud col comune laziale di Montalto di Castro, a sud-ovest con il comune di Capalbio, a ovest con il comune di Orbetello, a nord-ovest con i comuni di Magliano in Toscana e Scansano.

Frazioni : Montemerano,Marsigliana,Saturnia,
Poggio Murella,San Martino sul Fiora,Poderi di
Montemerano,Capanne.

La Rocca Aldobrandesca


La Rocca aldobrandesca di Manciano si trova nel centro storico dell'omonima località, in una posizione dominante da dove è possibile osservare in modo ottimale una vastissima area ad ovest dell'abitato fino al mare. La rocca venne costruita nel corso del XII secolo, divenendo proprietà della famiglia Aldobrandeschi. Dagli inizi del Trecento in poi, vi furono numerose contese per il controllo della fortificazione, considerata da molti in posizione strategica. Dopo una breve occupazione da parte degli Orvietani, la rocca passò agli Orsini di Pitigliano che la controllarono fino al Seicento, a parte un temporaneo dominio senese nella prima metà del Quattrocento durante il quale furono effettuati alcuni lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Attorno alla metà del Seicento, Manciano e la sua rocca entrarono a far parte del Granducato di Toscana, assieme ai rimanenti territori della Contea degli Orsini, che scompariva definitivamente dallo scenario geopolitico. Nella seconda metà del Settecento furono effettuati lavori di restauro per salvare la fortificazione dal degrado; un ultimo intervento di recupero è stato condotto nel secolo scorso. La Rocca aldobrandesca di Manciano sorge un basamento quadrangolare delimitato da cortine murarie. Il complesso è costituito da due corpi di fabbrica addossati tra loro su un lato, uno più ampio, di altezza minore, a sezione quadrangolare e uno più alto che costituisce la torre della rocca. L'edificio principale presenta basamenti a scarpa, pareti interamente rivestite in pietra dove si aprono finestre disposte su tre livelli; la parte alta, cordonata, è coronata da una caratteristica merlatura sommitale. La torre è caratterizzata, anch'essa, da una parte alta cordonata e dalla merlatura sommitale che riprendono perfettamente l'aspetto estetico dell'altro corpo di fabbrica. Le pareti in pietra presentano meno aperture e il basamento a scarpa è molto più alto e pronunciato, circondato su tre lati da cortine murarie che delimitano una sorta di piccolo fortilizio, addossandosi alla parte bassa dell'altro corpo di fabbrica. Il complesso è attualmente sede del Comune di Manciano.